Displaced people (2)
I testimoni della storia: Ilmi Pulka
Mi chiamo Ilmi Pulka, sono nato nel 1962 nel villaggio di Studencian, in Kosovo. Studencian è un paese a 300 metri sul livello del mare, in collina. Ho frequentato le elementari (fino all’ VIII) al villaggio e le superiori a Suarek. Dopo la scuola aiutavo mio padre nel lavoro dei campi; si producevano mais, frumento, uva ed ortaggi e si allevavano pecore e mucche.
Non si trovava lavoro e quindi sono emigrato nella penisola istrian, in Croazia, dove facevo il muratore. In seguito incontrai un impresario italiano e venni a lavorare ed a vivere a Quinto di Treviso. Tornavo in Kosovo due volte all’anno e fu così che incontrai Merita e la sposai. Quando è scoppiata la guerra in Kosovo nel 1999, io mi trovavo in Italia a lavorare e Merita aspettava la nostra prima figlia Hyrisha.
L’esercito serbo invase il Kosovo. I soldati serbi facevano terra bruciata. Gli abitanti del villaggio fuggirono verso l’Albania. Hyrisha sarebbe dovuta nascere a momenti e, in quelle condizioni Merita con i cognati ed i nipotini raggiunse l’Albania a piedi vagando per tre settimane in mezzo ai boschi, al freddo, mangiando quello che si poteva trovare.
Li trovarono proprio i militari italiani dell’O.N.U. e li caricarono su un camion. Dopo un viaggio di dodici ore li portarono in campi profughi dove li sistemarono in una tendopoli.
Venni a sapere della sorte dei kossovari mentre ero in Italia. Partii subito. In Kosovo non si poteva più entrare e cercai per 12 giorni per tutta l’Albania. Avevo ormai perso le speranze di trovarli vivi.
Finalmente sono arrivato a quel campo; mi hanno detto che c’erano dei kossovari scappati dalla guerra. Non li riconoscevo nemmeno: tre settimane senza una doccia!. Mi ha riconosciuto il nipote più piccolo. Sono stato lì due giorni con loro; il terzo giorno ho portato Merita a Durazzo in un albergo. La mattina dopo è nata Hyrisha. Più tardi l’ho iscritta allo stato civile a Studencian. Due mesi dopo ho ottenuto il visto d’ingresso in Italia e arrivammo qui a Canizzano. Siamo tornati in Kosovo a guerra finita dopo un anno. Al villaggio le case erano state bruciate, gli animali spariti, bisognava ricominciare tutto da capo.
C’è sempre il desiderio di tornare per le vacanze e di rimettere a posto la casa. L’anno scorso io e le mie bambine abbiamo ottenuto la cittadinanza italiana. Nel 2008 il Kosovo, dopo 8 anni di controllo da parte dell’O.N.U., è stato proclamato indipendente. Ora è una Repubblica democratica, ha un parlamento formato dai rappresentanti del popolo e la sua Costituzione.
Questa è una storia molto dura.Le guerre portano molta sofferenza.Merita e i cognati....sono stati molto coraggiosi a fuggire e a vivere in quelle condizioni.
RispondiEliminaE' una storia molto commovente.
Questa storia è molto dura. Come si sa le guerre questo purtoppo causano.Devo fare i complimenti alla famiglia Pulka perchè soprattutto Merita,incinta ha avuto molto coraggio a vivere per tempo in quelle condizioni.
RispondiEliminaFra poco mi metto a piangere! è una storia commovente
RispondiEliminaHo letto parola, per parola e dentro di me mi sono messa a piangere.Ora Hyrisha viene a scuola come.
RispondiEliminaBeatrice
DEVE ESSERE MOLTO TRISTE
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaLa storia di Hyrisha e molto tragica. Sono contenta che dopo tutta questa sofferenza stia bene, abbia una casa e viva le sue giornate in pace!
Klea