venerdì 24 dicembre 2010

La canzone..tormentone (il testo)

A NATALE PUOI…
A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai: riprendere a giocare, riprendere a sognare, riprendere quel tempo che rincorrevi tanto. È Natale e a Natale si può fare di più, è Natale e a Natale si può amare di più, è Natale e a Natale si può fare di più per noi: a Natale puoi. A Natale puoi dire ciò che non riesci a dire mai: che bello è stare insieme, che sembra di volare, che voglia di gridare quanto ti voglio bene. È Natale e a Natale si può fare di più, è Natale e a Natale si può amare di più, è Natale e a Natale si può fare di più per noi: a Natale puoi. È Natale e a Natale si può amare di più, è Natale e a Natale si può fare di più per noi: a Natale puoi. Luce blu, c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più: è la voglia che hai d’amore, che non c’è solo a Natale, che ogni giorno crescerà, se lo vuoi. A Natale puoi. È Natale e a Natale si può fare di più, è Natale e a Natale si può amare di più, è Natale e a Natale si può fare di più, è Natale e da Natale puoi fidarti di più. A Natale puoi puoi fidarti di più. A Natale puoi.

un biglietto d'auguri


AUGURI... in tutte le lingue del mondo!

Italiano: BUON NATALE
Afrikaans: Gesëende Kersfees
Albanese:Gezur Krislinjden
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand
Azerbaijan: Tezze Iliniz Yahsi Olsun
Bahasa (Malesia): Selamat Hari Natal
Basco: Zorionak eta Urte Berri On!
Bengali: Shuvo Naba Barsha
Boemo: Vesele Vanoce
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat
Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok
Choctaw (Nativi americani, Oklahoma): Yukpa, Nitak Hollo Chito
Cinese (Cantonese): Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun
Cinese (Mandarino): Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan
Cingalese: Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa
Coreano: Sung Tan Chuk Ha
Croato: Sretan Bozic
Danese: Glædelig Jul
Eschimese (inupik): Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo!
Esperanto: Gajan Kristnaskon
Estone: Ruumsaid juuluphi
Farsi: Cristmas-e-shoma mobarak bashad
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar
Filippino: Maligayan Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua
Francese: Joyeux Noel
Frisone: Noflike Krystdagen en in protte Lok en Seine yn it Nije Jier!
Gaelico (Scozia): Nollaig chridheil huibh
Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr!
Gallese: Nadolig Llawen
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna!
Hamish Dutch (Pennsylvania): En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr!
Hausa: Barka da Kirsimatikuma Barka da Sabuwar Shekara!
Hawaaiano: Mele Kalikimaka
Narodzenia or Boze Narodzenie
Portoghese (Brasile): Boas Festas e Feliz Ano Novo
Portoghese: Feliz Natal
Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi. Te-Pito-O-Te-Henua
Rumeno: Sarbatori vesele
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Samoa: La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou
Sardo: Bonu nadale e prosperu annu nou
Serbo: Hristos se rodi
Hindi: Shub Naya Baras
Indonesiano: Selamat Hari Natal
Inglese: Merry Christmas
Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Irochese: Ojenyunyat Sungwiyadeson honungradon nagwutut. Ojenyunyat osrasay
Islandese: Gledileg Jol
Isola di Man: Nollick ghennal as blein vie noa
Latino: Natale hilare et Annum Faustum!
Latviano: Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu!
Lituano: Linksmu Kaledu
Macedone: Sreken Bozhik
Maltese: LL Milied Lt-tajjeb
Maori: Meri Kirihimete
Navajo: Merry Keshmish
Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul
Occitano: Pulit nadal e bona annado
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! oppure Zalig Kerstfeast
Papua Nuova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Slovacco: Sretan Bozic oppure Vesele vianoce
Sloveno: Vesele Bozicne. Screcno Novo Leto
Spagnolo: Feliz Navidad
Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År
Tailandese: Sawadee Pee Mai
Tedesco: Fröhliche Weihnachten
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ucraino: Srozhdestvom Kristovym
Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket
Urdu: Naya Saal Mubarak Ho
Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh
Yoruba: E ku odun, e ku iye'dun!

video presepe napoletano

video presepe napoletano

goethe


presepe napoletano


Presepe napoletano
Il presepe napoletano è una delle tradizioni natalizie più consolidate e seguite che si è mantenuta inalterata per secoli.
Il termine presepe (o presepio) deriva dal latino praesepe (o prasepio o ancora praesepium) che vuol dire mangiatoia.

Origini
Il primo presepio a Napoli viene menzionato in un documento che parla di un presepio nella Chiesa di S. Maria del presepe nel 1025. Ad Amalfi, secondo varie fonti, già nel 1324 esisteva una "cappella del presepe di casa d'Alagni".
Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona (moglie di Roberto d'Angiò) regalò alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa, di cui oggi è rimasta la statua della Madonna nel museo di San Martino.

Altri esempi risalgono al 1478, con un presepe di Pietro e Giovanni Alemanno di cui ci sono giunte dodici statue, e il presepe di marmo del 1475 di Antonio Rossellino, visibile a Sant'Anna dei Lombardi.

Nel XV secolo si hanno i primi veri e propri scultori di figure. Tra questi sono da menzionare in particolare i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno che nel 1470 crearono le sculture lignee per la rappresentazione della Natività. Nel 1507 il lombardo Pietro Belverte scolpì a Napoli 28 statue per i frati della Chiesa di San Domenico Maggiore. Per la prima volta il presepio fu ambientato in una grotta di pietre vere, forse venute dalla Palestina, ed arricchito con una taverna. Nel 1532 secolo registrò delle novità: Domenico Impicciati fu probabilmente il primo a realizzare delle statuine in terracotta ad uso privato. Uno dei personaggi, altra novità, prese le sembianze del committente, il nobile di Sorrento, Matteo Mastrogiudice della corte aragonese. Nel 1534 arrivò a Napoli San Gaetano da Thiene che aveva già dato prova di grande amore per il presepio in Santa Maria Maggiore a Roma. L'abilità di Gaetano accrebbe la popolarità del presepio e particolarmente apprezzato fu quello costruito nell'Ospedale degli Incurabili. Si deve ai sacerdoti scolopi, nel primo ventennio del Seicento, il presepio barocco. Le statuine furono sostituite da manichini snodabili di legno, rivestiti di stoffe o di abiti.

I primissimi manichini napoletani erano a grandezza umana per poi ridursi attorno ai settanta centimetri
. Il presepio più famoso fu realizzato nel 1627 dagli scolopi alla Duchessa. La Chiesa degli scolopi lo smontava ogni anno per rimontarlo il Natale successivo: anche questa fu un'innovazione perché fino ad allora i presepi erano fissi. Nel 1640, grazie a Michele Perrone, i manichini conservarono testa ed arti di legno, ma furono realizzati con un'anima in filo di ferro rivestito di stoppa che consentì alle statue di assumere pose più plastiche. Verso la fine del Seicento nacque la teatralità del presepio napoletano, arricchita dalla tendenza a mescolare il sacro con il profano, a rappresentare in ogni arte la quotidianità che animava piazzette, vie e vicoli. Apparvero nel presepio statue di personaggi del popolo come i nani, le donne con il gozzo, i pezzenti, i tavernari, gli osti, i ciabattini, ovvero la rappresentazione degli umili e dei derelitti: le persone tra le quali Gesù nasce. Particolarmente significativa fu l'aggiunta dei resti di templi greci e romani per sottolineare il trionfo del cristianesimo sorto sulle rovine delle colonne pagane.

Nel Settecento il presepio napoletano visse la sua stagione d'oro, uscì dalle chiese dove era oggetto di devozione religiosa per entrare nelle dimore dell'aristocrazia. Nobili e ricchi borghesi gareggiarono per allestire impianti scenografici sempre più ricercati. Giuseppe Sanmartino, forse il più grande scultore napoletano del Settecento, abilissimo a plasmare figure in terracotta, diede inizio ad una vera scuola di artisti del presepio.
La scena si sposta sempre più al di fuori del gruppo della sacra famiglia e più laicamente s'interessa dei pastori, dei venditori ambulanti, dei re Magi, dell'anatomia degli animali. Benché Luigi Vanvitelli definì l'arte presepiale "una ragazzata", tutti i grandi scultori dell'epoca si cimentarono in essa fino all'Ottocento inoltrato.

Goethe descrive il presepe italiano nel suo Viaggio in Italia del 1787:
« Ecco il momento di accennare ad un altro svago che è caratteristico dei napoletani, il Presepe <...> Si costruisce un leggero palchetto a forma di capanna, tutto adorno di alberi e di alberelli sempre verdi; e lì ci si mette la Madonna, il Bambino Gesù e tutti i personaggi, compresi quelli che si librano in aria, sontuosamente vestiti per la festa <...>. Ma ciò che conferisce a tutto lo spettacolo una nota di grazia incomparabile è lo sfondo, in cui s'incornicia il Vesuvio coi suoi dintorni. »

Il presepio vivente di Santa Cristina

Questo è il presepe vivente di Santa Cristina di Quinto (TV), che forse molti di voi avranno visitato...Se non l'avete ancora fatto, fatelo senz'altro quest'anno. La sua ambientazione sulle rive del Sile è molto suggestiva.

Presepe vivente

Presepe vivente
Il presepe vivente (o presepio vivente) è una tradizione cristiana consistente in una breve rappresentazione teatrale che ha lo scopo di rappresentare, con l'impiego di figuranti umani, la nascita di Gesù in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della natività.
Il primo presepe vivente della storia fu opera di San Francesco d'Assisi, nel borgo di Greccio, presso Rieti, nel 1223.
Da allora, la tradizione si diffuse nel resto d'Italia e negli altri Paesi cristiani.
Oggi, i presepi viventi sono organizzati pressoché in tutto il mondo occidentale cristiano, non solo cattolico, ma anche da parte di fedeli di altre Chiese (per es. Assemblee di Dio, battisti, ecc.).
Il periodo in cui vengono svolti è quello delle festività natalizie.
Ad organizzare i presepi viventi sono, per lo più, intere città (o loro quartieri) e i figuranti sono solitamente loro abitanti.
L'ambientazione non è necessariamente quella dell'epoca della nascita di Cristo, ma, spesso, il presepe vivente costituisce l'occasione per mostrare antichi mestieri del luogo ormai in via di scomparsa.

Angeli...


Poesie sugli angeli

Buon Natale
Poesie sugli Angeli

Gli Angeli
Messaggeri, guardiani,
protettori dei giusti
vegliano sul mondo
planano sulle ali del vento
sotto l’apparenza di uomini
ma dotati di sei ali
Io sotto forma di cigni
Verso il 4°secolo dopo Cristo
compaiono immagini di angeli con
aureola e ali,fanciulli vestiti di
bianco che portano nella mano gigli,
rami di palme,spade fiammeggianti,
incensieri,cetre…
Talvolta sono raffigurati con teste
alate,simbolo di non corporeità o
nella veste di fanciulli.
Sono raggruppati in diverse tribù
Cherubini,Serafini,Arcangeli,
Angeli…
Dei membri di questo esercito
felice conosciamo alcuni nomi
Gabriele,l’angelo
dell’annunciazione
Michele,vincitore di draghi
Raffaele,protettore dei medici
e dei viaggiatori.

la cometa di Halley


una poesia sulla stella cometa

La stella cometa

Brilla in cielo una stella

Si ode dentro la capanna,

una dolce ninna-nanna.

C’è un bambino biondo,biondo

Col visetto tondo,tondo,

che riceve doni e fiori

dagli umili pastori

Informazioni sulla stella cometa

Informazioni sulla stella cometa.

Quando nacque Gesù,all’Oriente, alcuni magi che dovevano raggiungere la capanna dove era nato Gesù, seguirono una stella cometa, che li condusse alla capanna.


La stella è esistita davvero?

Gli scienziati non sanno ancora rispondere, ma si stanno facendo molti studi a riguardo. Il primo ad interpretare la stella di Matteo fu Origene:teologo alessandrino vissuto nel 3° secolo.

Una stella cometa che stanno studiando è la stella di Halley che è “caduta”nel 1301 d.C.

La stella cometa di Verona


Filastrocca della Stella Cometa

Filastrocca della stella cometa

Notte di Natale,una notte speciale.

Come gocce dorate appaiono le stelle,

nel cielo scuro sono tutte belle.

Ma una soltanto,la stella cometa,

si mette in cammino cercando un bambino.

Guarda di qua,guarda di là,

sopra una grotta si ferma già.

Adesso la stella riposa un pochino,

mentre i pastori si fan più vicino.

Anche i Re Magi ora san dove andare,

sui loro cammelli stanno per arrivare.

Notte di Natale,una notte davvero speciale,

nel cuore di ogni uomo scende la pace.

L'albero di Natale

Ricerca sull’albero di Natale
L'immagine dell'albero come simbolo del rinnovarsi della vita è un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in seguito assimilato dal Cristianesimo. L'abete, essendo conifera sempreverde, facilmente richiama il perpetuarsi della vita anche in inverno. Presso molti popoli, in particolare gli Indoeuropei, l 'Albero Cosmico rappresenta la manifestazione divina del cosmo.
Sicuramente esso risale almeno alla Germania del XVI secolo
In genere l'albero di Natale in Italia è un peccio detto anche abete rosso; mentre nell'Europa Centrale e nei Paesi nordici è comune l'uso di abeti; più raramente si usano pini o altre conifere sempreverdi, ma possono essere usati anche altri tipi di albero, come ad esempio Magnolia grandiflora.
Nel mondo moderno ha una grande diffusione (certamente preponderante nel mondo occidentale) l'uso di alberi artificiali. Oltre a risultare pratici ed economici, gli alberi artificiali garantiscono la salvezza di molti esemplari reali e possono essere l'unica soluzione per coloro che soffrono di allergia alle conifere.

Fra gli ornamenti più diffusi con cui addobbare gli alberi di Natale si possono citare le caratteristiche palline (in realtà non sempre sferiche: ne esistono innumerevoli varianti, per esempio coniche, a forma di campanella, di pigna e così via), realizzate in vetro soffiato o altri materiali generalmente ricoperti da una vernice colorata e riflettente, o spruzzate d'argento, oro, o bianco. Spesso si usano anche fiocchi colorati di tessuto; sono molto diffusi i festoni e i fili perlati. File di miniluci elettriche hanno progressivamente sostituito nel Novecento l'uso di candele posizionate sui rami; sono di solito colorate o intermittenti, e tendono a ricordare luci fatate
La cima dell'albero è in genere arricchita da un puntale, in genere simile alle palle per colore, materiale e tipo di decorazioni, talvolta a forma di stella, con riferimento alla stella cometa.
Fra i colori più tradizionali delle decorazioni natalizie si devono probabilmente citare il rosso, l'oro e il blu, ma tutti i colori sono ammessi e utilizzati (anche il nero).

poesia di Natale

Albero di Natale


Scende a fiocchi la candida neve
scende lenta, scende lieve.
Copre col suo bianco mantello
l’albero verde che sembra più bello.
Esso è tutto coperto di neve,
è tutto imbiancato,
da lei è tutto abbracciato.

Vigilia

Eccoci arrivati alla vigilia.. Tanti auguroni a tutti!
Speriamo che questo Natale porti tanta serenità.
Intanto cerchiamo di gustarci qualche "chicca" sul Natale...

giovedì 23 dicembre 2010

Il cenone di Natale

IL CENONE di NATALE nelle DIVERSE REGIONI ITALIANE
In Calabria:
uno dei piatti tipici è la pasta cotta al forno(lasagne,maccheroni …) condita con sugo di pomodoro, arricchito di polpettone di vitello, salsiccia al peperoncino, provola dolce e pecorino. Non possono mancare le fritture di verdure, come il cavolfiore e le cipolline. Il dolce si chiama Giurgiulena, tronchetti simili al torrone a base di sesamo, miele, zucchero, limone e confetti.
In Basilicata:
pasta simile alle Orecchiette, condita con ragù di carni miste e il baccalà con i peperoncini. Come dolce, i calzoncelli, panzerotti fritti ripieni di ceci o castagne.
In Puglia:
le lasagne al forno,agnello e salsiccia alla griglia con cime di rape, anche qui il baccalà in umido, servito con i lampascioni. Le carteddate in pugliese significa curvate.
Nel Lazio:
la Vigilia si mangiano frittelle di baccalà e di broccoli in pastella, insalata di mare e antipasti classici. Per secondo:pesce al forno e frittura. Contorni:insalata, broccoli e puntarelle. Il dolce(a parte il pandoro, il panettone e il torrone)una torta con fichi secchi, pinoli, uvetta e altra frutta secca. Invece, durante il pranzo di Natale: tortellini in brodo di pollo/cappone/gallina e lasagne. Per secondo: pollo/coniglio al forno con patate e insalata. Dolce:tronchetto o panettone con gelato e biscotti.
In Sicilia:
la scacciata, una focaccia ripiena con cavolfiori o spinaci o con la toma: un formaggio.
Il baccalà fritto, i tortellini in brodo, i carciofi, i cavolfiori nella pastella, i cannelloni al forno e il capretto al forno con patate.

foto cenone

il cenone

Adesso vi delizieremo prima gli occhi e poi vi daremo le istruzioni per l'uso per...

Augurissimi

Augurissimi di Buon Natale!!!
Siamo felicissimi che abbiate già commentato il nostro post sui canti natalizi, ma è solo l'inizio...vedrete di tutto e di più...

mercoledì 22 dicembre 2010

canti natalizi

A Natale puoi...

Come lite motive della nostra ricerca abbiamo voluto inserire il "tormentone" che sentiamo spessimo in questo periodo allatv e alla radio, ed anche il testo (perchè no?) per poterlo cantare se ci va, magari cambiando anche le parole in un momento di creatività...

Come abbiamo lavorato?

Come si è svolto il nostro lavoro?
Innanzi tutto abbiamo fatto un brain storming sulla parola NATALE, che è durato 2 ore!!!
Poi abbiamo raccolto le nostre idee in 5 argomenti:
- Emozioni e sentimenti del Natale: Klea,Elisa,Rita,Hirisha, Arianna
- Presepio: Erika, Lisa, Irene, RicKy, Kevin
- Albero: Kava, Simone, Ludovico, Matteo
- Altri simboli natalizi: Melania, Giorgia, Irene L.,Anna, Ale
- Vacanze di Natale: Francesco, Mattia, Jonny, Mirco, Bit
Alla fine ogni gruppo che ha lavorato per circa 4 ore, ha raccolto i materiali che potrete visionare nei prossimi giorni.

Benvenuti

I prof Traversin e Moretti vi danno il benvenuto per questa nuova avventura....In occasione del Natale i ragazzi di 1M desiderano inserire alcune informazioni e considerazioni sul Natale. Iniziamo le danze...

domenica 19 dicembre 2010

Una nuova vita

Cari ragazzi,
questo blog è rimasto a riposare per sei mesi.
Come se si fosse interrotto il lavoro di questo bellissimo gruppo di ragazzi!
In realtà molte cose sono successe in questi sei mesi: voi siete tutti in prima "secondaria" ed io ho un nuovo gruppo di 22 vivacissimi piccoli bimbi.
Voi non siete più tutti insieme, ma un bel numero frequenta ora la Scuola "A. Mantegna" ed avrà il compito di dare nuova vita al blog!
Domattina io verrò in classe e faremo il cambio di consegne!
Scrivo qui alcuni appunti tecnici, per non dimenticare cose importanti:
- come si modera il blog!
-come si salvano PP http://www.slideshare.net/
-come si salvano relazioni e documenti http://issuu.com/
-embed per inserire nel blog (da html)
-come inserire filmati...
Queste mi sembrano le cose più importanti!
A presto, allora!










martedì 8 giugno 2010

Il lavoro oggi















Displaced People

L'anno scorso eravamo tristi perchè la nostra compagna Rita ci aveva lasciato per andare a vivere in Olanda: i suoi genitori si erano trasferiti per cercare lavoro.
Improvvisamente, pochi mesi fa, Rita è tornata! Anche nell'Europa del Nord ci sono problemi di lavoro.
Oggi abbiamo invitato la mamma di Rita a parlarci dell'esperienza in Olanda.
Mi chiamo Patrizia, ho 36 anni.
Ho cominciato a lavorare a 7 anni. Fino ai 13 anni andavo a scuola e al lavoro a Napoli, la mia città. Mi sono trasferita a Treviso per lavoro con la famiglia. Dopo 13 anni siamo andati a vivere in Olanda, a Kerkrade. Abbiamo deciso di trasferirci perché l'Italia attraversa un brutto periodo di crisi economica. Non c'è lavoro: perciò il papà di Rita è partito due anni fa per l' Olanda, perché lì abbiamo degli amici e perchè lì c'era lavoro.
Ma la famiglia deve rimanere unita in tutti i casi e così siamo partitie anche Rita ed io.
Ero dispiaciuta perché andavo via dalla mia casa, dagli amici però le scelte, anche se sono difficili bisogna affrontarle.
L'Olanda è bellissima, gli Olandesi sono solari e molto festaioli: ogni occasione è buona per festeggiare. Quando sei in un paese straniero, ti senti persa: non è il tuo paese.
La cosa brutta è che non puoi parlare la tua lingua. Gli Olandesi parlano il fiammingo, il tedesco e l'inglese.
Rita è stata ammessa in quarta classe. Si sentiva un po' isolata, ma ogni giorno comunque venivano a casa i compagni di scuola. Mio marito lavorava per una ditta italo-olandese.
In Olanda, i bambini fino ai 18 anni, non pagano l'assicurazione, le spese mediche, il dentista... e a scuola hanno i libri, le penne.
Ad un certo punto il lavoro è venuto a mancare e, siamo ritornati in Italia.
I bambini in Olanda erano trattati veramente bene, da bambini: le lezioni erano veramente facili, i bambini venivano ascoltati, le istituzioni e gli esercizi pubblici avevano sempre un angolo attrezzato per loro.


Questa è la regina Beatrice al mercato. La regina ama stare in mezzo alla gente ed è sempre disponibile ad incontrare le persone, basta chiedere con una mail.
L'Olanda è una monarchia costituzionale.
Il ruolo della regina è di rappresentare il popolo olandese, soprattutto nei rapporti con gli altri paesi.
Parlando della regina Beatrice abbiamo scoperto che molti Paesi europei non sono repubblicani ed hanno ancora la monarchia, anche se costituzionale.


















martedì 1 giugno 2010

Posso? No!!!

Parliamone (7)

Questa discussione è stata molto animata!
Tutti hanno voluto partecipare spiegando bene il proprio punto di vista!
Qui solo alcuni pareri ma in fondo al Post ci sono tutti!!!
Tiriamo le fila!!!

Quello che desiderate maggiormente è avere il permesso di ritrovarvi dopo la scuola, per giocare, andare a qualche festa, correre in bicicletta ...
Stare con gli amici o poter prendervi cura di un animale! Questi sono i vostri desideri! Non che vi siano comprate cose!
Questo mi è piaciuto!

La maggior parte pensa che i genitori abbiano dei motivi validi per dire di no, ma tutti vorreste che i motivi vi siano spiegati! Non amate il No senza motivazione ... "mi dice di no, perchè piove, anche se non piove!"
Cari genitori, siete avvisati!

Molti scrivono che capiscono il no. Sapete che è solo per il vostro bene. Anche se dopo si sta male. E' difficile reagire alla frustrazione. Ci si può consolare suonando il piano o la chitarra!!!
Bravi! Avete già imparato la ricchezza della musica, che ci dà felicità e che può essere nche un conforto!


Beatrice: I miei genitori mi dicono spesso di no! A volte, mi dicono anche di sì, però sbuffando; quindi sembra più un no che un sì. Quando mi sento dire dai miei genitori o da mia sorella: no, mi sfogo dentro di me: uffa! uffa! uffa, che rabbia!
Penso però che i miei genitori dicono no per il mio bene, ma quando i miei genitori vogliono andare da qualche parte ed io dico di no, mi sento in colpa e alla fine, devo accettare il loro parere!
Però mi chiedo, se me lo dicono loro di no, perchè non si sentono in colpa???

Luca:
A volte i miei genitori dicono di no. Per esempio è da molto tempo che mi piacerebbe avere un cane ma mi esclamano che è un impegno e non posso averlo. Quando mi dicono di no rimango triste e allo stesso tempo arrabbiato,quando mi arrabbio mi tranquillizzo suonando la chitarra.
A volte mio papà interpreta la parte del buono e qualche volta mi dice di si mia mamma o viceversa.
Non su tutte le cose mi dicono di no. Mi ritengo anche un pò fortunato perche i miei genitori sono equilibrati perchè mi dicono sempre di no ma neanche di si. Voglio un cane perchè è un amico che ti tiene compagnia : quando sei triste , sei da solo, non hai niente da fare e non hai amici. A volte chiedo informazioni a chi ha avuto un cane e mi rispondono che il cane ti da tantissima gioia.
Non sempre i genitori devono dire di si ma va bene anche no. La mia idea è che non si può ottenere tutto bisogna anche rispettare il parere dei propri genitori.

Mirco:
A me non piace che mi dicano sempre di no.
La mamma mi dice spesso di no, invece il papà mi risponde spesso di sì. Per esempio quando c'era una festa e alcuni miei amici ci andavano, avevo chiesto a mia mamma se potevo andarci mia mamma mi ha risposto di no. Io ho insistito, ma non potevo. Quindi per tranquillizzarmi un pò sono andato in camera mia e ho suonato la chitarra e ho riflettuto sul fatto che gli altri potevano andare alla festa e io no. Ho fatto delle ipotesi: forse erano preoccupati per me oppure pensavano che da solo combinassi qualcosa. Io ci tenevo tanto a divertirmi, per una giornta intera, coni miei amici. Certe volte però i miei genitori mi spiegano tutto e lo fanno per me e per la nostra famiglia.

Rita
I miei genitori quando gli chiedo se posso andare da qualche parte dicono di NO!.
Tipo e da due anni che chiedo di andare alle TERME, oppure quando gli chiedo di andare in piscina e come il solito dicono di NO!.
Quando dicono NO, mi viene qual'cosa allo stomaco e vado in camera sbuffando e vado a dormire e dopo quando mi sveglio e come se niente fosse e facciamo pace.
Quando mio papà mi sgrida non succede niente,perchè si sa che i papà non sono come le mamme,le mamme fanno più polemiche dei papà.
Quando dicono NO io dico perchè NO perchè NO.
I miei genitori dicono più NO che SI.
Però se tu lo chiedi tanto loro dicono di SI, ho chiesto da quando ero piccola che desideravo un cane "Meggy" e me l'hanno comprato.Poi chiedo a mamma posso andare da una amica lei dice NO ma dopo un po mi dice si vai .Chiedo mamma ma perchè mi fai andare e lei dice sono na mamma troppo buona e io sotto voce dico sei buonissima la più buona del mondo.

Hyrisha:
Quando i miei genitori mi dicono: NO...io lo accetto.
Ma
quando voglio andare a giocare con gli amici la mamma dice di NO...E io le chiedo: Perchè NO? perchè NO e punto. Vai via che va bene così. Il giorno dopo le chiedo: Mamma posso uscire con i miei amici? Lei risponde di NO perchè piove .... anche se non piove.





lunedì 31 maggio 2010

Child labour















In molti paesi del mondo i bambini sono costretti a lavorare. Il lavoro minorile costa poco, quasi niente. I bambini non si possono lamentare. Lavorano molte ore al giorno, in condizioni disagiate.
In Uzbekistan, un paese dell'Asia centrale, vengono utilizzati i bambini per la raccolta del cotone.
I bambini dovrebbero solo studiare e giocare.
Infatti la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia dice che:
1. si intende per fanciullo ogni essere umano avente meno di 18 anni
2. non esistono distinzioni di razza, sesso, colore della pelle, religione, lingua (diritto all'uguaglianza)
3. l'interesse del fanciullo deve essere preminente...
4. ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita... tutti i bambini hanno diritto alla sopravvivenza ed allo sviluppo (sia fisico che intellettuale)...

Per una lettura della Convenzione sui diritti dell'infanzia, clicca qui:
http://tuttoscuola.altervista.org/diritti/diritti.htm

Per sapere qualcosa sull'Organizzazione delle Nazioni Unite, O.N.U.:
http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_delle_Nazioni_Unite


Ringraziamo Massimo Gajo per l'interessante lezione:
Oggi parliamo di diritti del bambino e di emigrazione forzata




lunedì 24 maggio 2010

Poesie da votare

Le abbiamo fatte "nostre": le poesie più belle, imparate a memoria.

Ragazzi, vi segnalo "I colori della vita, i colori delle stagioni", poesie scritte dai ragazzi di Tarzo.

http://www.prolocotarzo.com/index/concorsi/poesia-web-2010.html

Leggiamo, commentiamo e votiamo!

Abbiamo scelto "Mi piace il mare".
Eccola:

MI PIACE IL MARE

Mi piace il mare,
anche nel mio lontano paese.
Azzurro il mare in Italia,
blu quello del mio mare lontano.
Sole giallo brilla in Italia,
è rosso di fuoco
nel mio amato paese.
Fiume Ridente

A molti piaceva anche "L' abbraccio"

L’ABBRACCIO

La neve è arrivata
bianca, candida, soffice,
è un lenzuolo all’aria.
La neve scende leggera
sulla terra nera sporca di fango.
Il bianco abbraccia il nero,
la mano chiara si unisce alla scura.
Si puó trovare una via di pace
Fra le persone del mondo,
senza fare la guerra.
Viva la Poes


mercoledì 19 maggio 2010

I Diritti inviolabili del cittadino. Articolo 2

Displaced people (13)
Per capire bene questo articolo, ne abbiamo fatto l'analisi sintattica e abbiamo scoperto che:
c'è un unico soggetto: la Repubblica con tre predicati verbali . Sono tre principali coordinate.
La Repubblica riconosce
La Repubblica garantisce
La Repubblica richiede.
Cosa riconosce e garantisce?
I diritti inviolabili dell'uomo.
Cosa richiede?
L'adempimento dei doveri.
Quali potrebbero essere i doveri del cittadino?
Avere cura della propria casa e del territorio.
Mantenere il proprio lavoro.
Contribuire al mantenimento della famiglia.
Studiare.
Di partecipare alla vita politica: come minimo votare; se è possibile, dare un proprio contributo di idee, di tempo, di presenza.
Rispettare le leggi.
Pagare le tasse.

La Costituzione italiana 4°articolo

Displaced people (12)

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

La Costituzione parla di lavoro anche all'articolo 4.


Ecco, secondo noi quali sono i DIRITTI del lavoratore.
-Ogni lavoratore ha il diritto di essere pagato.
-Ogni lavoratore ha il diritto di stare a casa quando sta male.
-Ogni lavoratore ha il diritto di non essere sfruttato.
-Ogni lavoratore ha il diritto alle ferie.
-Ogni lavoratore ha il diritto a delle norme di sicurezza.
-Ogni lavoratore ha il diritto di essere rispettato da tutti.
-Ogni cittadino ha il diritto di svolgere un lavoro dignitoso.

Il cittadino che lavora ha anche dei DOVERI
-Ogni lavoratore ha il dovere di far bene il suo lavoro.
-Ogni lavoratore ha il dovere di essere puntuale.
-Ogni lavoratore di rispettare i colleghi ed i superiori.
- Ogni cittadino ha il dovere di svolgere un lavoro onesto.
- Ogni lavoratore ha il dovere di non sprecare i soldi guadagnati con il suo lavoro
- Ogni lavoratore ha il dovere di mantenere la sua famiglia.
- Ogni lavoratore ha il dovere di essere utile alla società.

La Costituzione italiana 1°articolo

Displaced people (11)

L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Comincia così la Costituzione italiana. Con il primo articolo iniziano i principi fondamentali.

L'Italia è una Repubblica è la conseguenza del Referendum del 1946, con il quale gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica.
La parola Repubblica deriva dal latino Res publica: "cosa di tutti", lo Stato. Tutti i cittadini danno allo Stato un contributo.

Democratica, perchè la democrazia è una forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso i suoi le elezioni dei suoi rappresentanti.

Fondata sul lavoro. Il lavoro è il fondamento dello Stato italiano.

L' emblema della Repubblica italiana:
La stella bianca a cinque punte, detta anche Stellone d'Italia, è la rappresentazione dell'Italia fin dall'Unità, dal Risorgimento. A quel tempo l'Italia era raffigurata come una donna fiorente con una corona turrita e con una stella luminosa dietro.
La ruota dentata (l'ingranaggio) è il simbolo del lavoro (1° articolo della Costituzione).
Il ramo di quercia , albero robusto e forte, è il simbolo della forza e della dignità del popolo italiano.
Il ramo di olivo, simbolo della pace, rappresenta la volontà della nazione di rifiutare la guerra e di vivere in pace (articolo 11° della Costituzione)

Il lavoro come un mosaico

Displaced people (10)


Il lavoro è come un MOSAICO.
Il mosaico è un'opera d'arte formata da tante tessere di vari materiali, comuni o preziosi, di tanti colori.

Ogni tessera è fondamentale per il disegno complessivo.

Il lavoro di ogni persona è una tessera della nostra organizzazione sociale.
Importante o più umile, è ugualmente indispensabile.

Il disegno rappresenta il mosaico paleocristiano (IV sec. d. C.) delle Canoniche del Duomo di Treviso. Sono raffigurati tralci di viti con uccelli e figure umane.


Anni cruciali

Displaced people (9)

1938 Italia Il Governo fascista approva le leggi in difesa della razza ariana.
1939 Europa La Germania invade la Polonia. Inizia la seconda guerra Mondiale. Nel 1939 la Germania invade la Polonia per conquistare altre terre e per espandere il proprio territorio. Questa invasione diede origine alla seconda guerra Mondiale.
1940 Italia entra in guerra.
1943 Italia firma l'armistizio con gli Alleati: l'Italia si ritira dalla guerra.
1944 Italia Bombardamento di Treviso. Il 7 Aprile 1944, gli Americani bombardarono Treviso per interrompere le vie di comunicazione che collegavano l'Italia con la Germania. Purtroppo le bombe non essendo precise caddero su tutta la città di Treviso e non solo sulla stazione ferroviaria, distruggendo così: abitazioni,alberghi (Stella d'Oro), rifugi, uccidendo moltissime persone.
1945 Mondo Fine seconda guerra Mondiale. Gli Alleati sono in Europa: ad Occidente, gli Americani; ad oriente i Russi. Si conclude la Seconda Guerra Mondiale.
1946 Mondo I trattati di pace. La pace di Parigi.
1946 Italia Referendum Monarchia-Repubblica. Elezione della Costituente. Le donne votano. Trattato di pace di Parigi. L'Italia era governata da un Re, grazie al Referendum l'Italia dalla Monarchia passò alla Repubblica grazie a voto dato dagli Italiani. Le donne votano per la prima volta nella storia.
1946 - 1947 Italia L' Assemblea Costituente è al lavoro.
1948 Italia Il primo Gennaio 1948, è in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana.


Desplaced People

Displaced people (8)

Abbiamo capito che molte famiglie nel secolo scorso hanno lasciato il loro luogo d'origine per trovare un lavoro. Abbiamo capito anche che le guerre hanno complicato le situazioni.
Avere e conservare la casa. Potere vivere nel luogo dove sei nato, avere il lavoro, vivere in pace senza avere paura sono diritti fondamentali e inviolabili dell' uomo.

1953: gli alunni delle scuole d'Italia per il villaggio del fanciullo

Displaced people (7)

Nell'archivio scolastico abbiamo trovato un documento che ci parla della situazione ai confini orientali (Trieste e i paesi dell'Istria) dopo la seconda guerra Mondiale.
E' un manifesto destinato a tutte le scuole d'Italia. E' stato stampato a Trieste nel Novembre del 1953.
Ha lo stile di una lettera e si rivolge agli alunni. Informa che quattro anni prima era stato inaugurato sull'altipiano del Carso Triestino il Villaggio del Fanciullo, una specie di orfanotrofio, costruito con l'offerta di tutti gli alunni d'Italia. Il villaggio era il simbolo della fratellanza con i bambini più sfortunati di Trieste martire e dell'Istria addolorata. In quei quattro anni il villaggio si è ingrandito. I bambini ospiti del villaggio erano orfani, senza casa. Il manifesto invita gli alunni che lo leggono, ad aiutare, con generosità, inviando denaro, cercando di aiutare l'Opera Casa del Fanciullo di Trieste.

Il manifesto è scritto con caratteri verdi, su carta che "era" bianca, con fascia tricolore a sinistra e giglio di Trieste, sullo sfondo, al centro.


La storia da un'altra prospettiva

Displaced People (6)


L'anno scorso abbiamo provato a ricostruire la storia della scuola e delle famiglie nel dopoguerra, con i nostri partner europei della Croazia. Le condizioni di vita a scuola e a casa di quel tempo erano simili.
Rivedendo il lavoro dei nostri amici, ci accorgiamo che a Novigrad erano immigrate moltissime famiglie che provenivano dall' Istria e da altre parti del Regno d' Jugoslavia, in particolare dalla Serbia. Erano popolazioni che parlavano il serbo o il croato; scrivevano in latino o in cirillico. I testi scolastici erano in Italiano e a quel tempo l'Istria faceva parte del regno d'Italia e per questo anche a scuola si parlava in Italiano. In famiglia parlavano specialmente il dialetto istriano. Dall' Istria se ne andarono molte famiglie italiane e si rifugiarono in Italia; a Novigrad immigrarono molte famiglie dal Montenegro e una parte dalla Jugoslava.